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CONSAPEVOLEZZA CORPOREA

La consapevolezza corporea è un principio basilare che fa da ponte fra l’approccio di fisioterapia integrata e il counseling. Diventare consapevoli del proprio corpo, del proprio respiro, dei piccoli aggiustamenti, di un gesto scorretto, di una tensione somatizzata,  aiuta in tanti ambiti tra cui:

  • prendersi cura dei propri malesseri;
  • prevenire le malattie;
  • trovare modi nuovi per sentirsi più a proprio agio in vari contesti e situazioni di vita;
  • accedere a un linguaggio più adatto al proprio modo di essere, coerente con la propria personalità o i propri obiettivi;
  • migliorare il senso di benessere;
  • accrescere l’autostima;
  • esplorare potenzialità e risorse a volte imprigionate in sintomi e disagi;
  • accorgersi di come si accumulano tensioni involontariamente e di come scioglierle consapevolmente.

La consapevolezza corporea è lo strumento che puo’ renderci liberi e responsabili del proprio benessere. Ci permette di ascoltare e imparare a riconoscere i sintomi, a sapere quando un problema è fisico o quando è manifestazione somatica di una tensione o disagio.

PSICOSOMATICA

COME CAPIRE SE UN DISTURBO E’ FISICO O PSICOSOMATICO?

Capita spesso che a persone con patologie rilevanti vengano rilasciate diagnosi come: “disturbo da stress”, o al contrario che, in assenza di malattia, alcune persone si trovino a fare cure farmacologiche che risultano poi inefficaci, oltre a produrre gli effetti indesiderati del farmaco.

I mezzi e le teorie per capire quando un disturbo è prettamente “fisico” e quando è “espressione” di disagio sono molti ma capita ancora che portino a conclusioni diverse e diagnosi poco chiare. Quando poi la diagnosi è: “assenza di patologia” o “disturbo da tensione nervosa”, molti medici non hanno a disposizione metodi di cura da prescrivere al di fuori di una frase spesso usata: “lei deve stare più calmo”. Il paziente disarmato si chiede: “Sì… ma come?”

In questi casi uno dei mezzi più efficaci per occuparsi della propria salute è proprio divenire più consapevoli di sè e del proprio corpo. Significa imparare a conoscersi meglio, ad ascoltare il respiro, ad accorgersi dei ritmi, dello svilupparsi di una tensione, significa riconoscere quando e come portare più attenzione al “corpo fisico” e quando al “corpo espressivo”.

CHE DIFFERENZA C’E’ FRA CORPO “FISICO” E CORPO “ESPRESSIVO”?

Il proprio corpo può essere considerato sotto due aspetti:

  • Il CORPO FISICO, che può essere paragonato a una macchina, è il “mezzo di trasporto” che accompagna ognuno lungo il corso della propria vita e che gli permette di farne esperienza.
    In base alle cure che il corpo fisico riceve può migliorare/peggiorare le proprie prestazioni, avere più o meno spesso bisogno dell’intervento di un meccanico (medico, fisioterapista, ecc.), vivere più o meno a lungo in base alla “corretta manutenzione”;
  • Il CORPO ESPRESSIVO è il corpo “mezzo di comunicazione” che connette il proprio mondo interiore, fatto emozioni, sentimenti e pensieri, con il mondo esterno.
    La qualità del contatto con la natura espressiva del proprio corpo può favorire o interferire con un senso di armonia e benessere.

ESPRIMERSI NEL MOVIMENTO

Il movimento del corpo, la sua espressività possono divenire mezzi di conoscenza di sè e di apprendimento.

Spesso rigidità nel movimento, squilibri muscolari o posturali o anche altri malesseri sono legati, invece che a disturbi propriamente fisici, ad aspetti comunicativi del corpo. Vuol dire che vissuti interiori, spesso rimossi dalla propria consapevolezza, generano risposte nel corpo che esprimono un blocco o una tensione emotiva vissuta e “cristallizzata” invece che rielaborata e sciolta così che sia il corpo sia il modo di porsi rimane condizionato da tale esperienza.

Esprimersi nel movimento significa esplorare, ascoltare, confrontarsi e conoscere il linguaggio del corpo divenendo più consapevoli di come ci relazioniamo al mondo e dei modi con cui accumuliamo tensioni. Così facendo si acquisisce progressivamente libertà di movimento non solo nel corpo ma anche nella vita, e la possibilità di  migliorare il proprio benessere.

IL LINGUAGGIO DEL CORPO

I corpo “espressivo” si esprimere tramite il linguaggio non verbale (espressione del volto, modo di muoversi, uso delle distanze, ecc.) e attraverso la somatizzazione in sintomi fisici dei vissuti intimi (dai livelli più elementari ed immediati, come il rossore al viso e l’elevata sudorazione espressione di imbarazzo; a sintomi più complessi come un mal di pancia, un’emicrania, capogiri o altro come risultato di alti livelli di tensione interiore fino all’eventuale “cronicizzazione”, ad esempio il manifestarsi di sindromi classificate psicosomatiche come nel caso della fibromialgia, le cui radici emotive risultano ignote anche a chi le vive in quanto solitamente rimosse ed espresse attraverso il corpo).

Del corpo espressivo si ha premura quando ci si cura di instaurare buone relazioni (intime, sociali o lavorative), di avere un buon rapporto con se stessi e di liberarsi dai condizionamenti costrittivi e controproducenti al proprio benessere.